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Consiglio Araldico Italiano – Istituto Marchese Vittorio Spreti,
coltiva fecondi e antichi rapporti con la mia famiglia, erede del marchese
Vittorio Spreti, curatore dell’Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana.
Oggi, quale capo della casa marchionale, sono succeduto al mio diletto
fratello, Arardo Maria, nella qualità di vicepresidente dell’Istituto.
Doveroso, infatti, si appalesa il tributo alla perizia e all’opera
instancabile di mio padre, la cui cura e dedizione permisero la pubblicazione,
negli anni ’30 dello scorso secolo, di un’opera insuperata
per la qualità e la dovizia dei riferimenti storici, civici, araldici,
genealogici e nobiliari, oltre che costituire la pietra miliare e il sicuro
punto di riferimento per tutti i cultori e gli appassionati di questa
materia che ci avvince irrecuperabilmente.
Il prestigio e l’autorevolezza della nostra Casata e il suo legame
con il Consiglio Araldico Italiano costituiscono pertanto qualificato
riconoscimento delle sue fatiche e suggello della serietà e professionalità
dell’attività svolta dai suoi ricercatori.
Uno degli obiettivi della Associazione Culturale Fondazione Spreti, oltre
ovviamente a quello di onorare la memoria di mio padre, è rappresentato
dall’aggiornamento dell’Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana,
iniziativa che il Consiglio Araldico Italiano – Istituto Marchese
Vittorio Spreti ha in programma e in stato di avanzato cantiere e che
propongo quale ideale prosecuzione dell’attività paterna.
Si tratta di un’intrapresa ambiziosa - quasi una sfida - che ci
apprestiamo ad affrontare con un pizzico di follia, pur nella consapevolezza
che sarà estremamente arduo anche solo mantenere il livello di
perfezione raggiunto dall’Enciclopedia, opera pienamente attuale
e forse, ineguagliabile.
Tale progetto, tuttavia, non esaurisce l’attività della
Associazione Culturale Fondazione Spreti, che ha anche il compito di provvedere
alla custodia dell’imponente Fondo Spreti, patrimonio storico e
araldico immenso e inestimabile che incorpora molti secoli di storia e
che costituisce, da una parte, una miniera di documenti, nozioni e dati
nobiliari e genealogici, dall’altra, un preziosissimo e insostituibile
strumento di ricognizione del metodo scientifico e dell’efficiente
organizzazione che permisero a mio padre e ai suoi collaboratori il compimento
dell’impareggiabile realizzazione editoriale culminata nella pubblicazione
dell’Enciclopedia de qua.
La scelta della veste giuridica di fondazione Associazione Culturale
- vale a dire di istituzione privata senza fini di lucro – non è
casuale: essa vuole, in realtà, significare, in termini simbolici
ed evocativi, che la Fondazione Spreti non è un’associazione
temporanea o destinata per sua natura a esaurirsi o ad affievolirsi con
il decorso del tempo, ma esito professionale immanente e dalle radici
profonde, come i valori tradizionali che mira a preservare, custodire
e tramandare alle nuove generazioni. |